Tratto dal Libro della vita di Jiddu Krishnamurti
La comprensione di sé richiede grande intelligenza, straordinaria attenzione e vigilanza. Ci deve essere una capacità di osservare che non viene mai meno. Siccome sono una persona seria, voglio liberarmi dall’ego.
Un’affermazione simile posso farla solo se so che è possibile togliere di mezzo l’ego. Ma guardate che cosa accade. Nel momento in cui dico: “Voglio togliere di mezzo l’ego”, qualunque cosa faccia per contrastarlo,
l’ego entra in azione e quindi si rafforza. Allora, com’è possibile che l’ego non entri in azione? L’ego, per esempio, non ha nulla a che fare con la creazione.
Quando l’ego non c’e, c’è creazione. La creazione non è un processo intellettuale, che riguarda la mente, non è un’invenzione dell’ego; e qualcosa che è al di là di qualsiasi esperienza che noi siamo abituati a fare. È possibile che la mente rimanga calma, in uno stato nel quale non ha bisogno di riconoscere nulla, in uno stato nel quale non sta facendo alcuna esperienza? È in questo stato che può avere luogo la creazione, è in questo stato che il sé è assente. Sono stato abbastanza chiaro?… È questo il problema: qualsiasi attività positiva o negativa della mente comporta un’esperienza che rafforza il “me”. È possibile che la mente Faccia a meno di riconoscere quello che percepisce? Questo accade quando la mente e nel più completo silenzio, un silenzio che l’ego non può sperimentare. Quindi, il silenzio che può essere sperimentato dall’ego serve solo a dare altra forza all’ego.

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